Quando si parla di educazione del cane, spesso si fa confusione tra addestramento e coaching cinofilo. In realtà, si tratta di due approcci profondamente diversi, non solo nei metodi, ma soprattutto nella visione del cane e del legame che possiamo costruire con lui.
In questo articolo ti invito a esplorare queste differenze, non per giudicare, ma per scegliere consapevolmente il cammino più adatto a te e al tuo compagno a quattro zampe.
Addestramento: il cane che esegue
L’addestramento tradizionale si basa sull'insegnamento di comportamenti specifici, come sedersi, restare fermo, tornare al richiamo. È un approccio orientato alla performance, spesso fondato su rinforzi (premi o correzioni), con l'obiettivo di ottenere risposte prevedibili a determinati comandi.
Pro: può essere utile per insegnare esercizi tecnici o per esigenze particolari (sport, lavoro, sicurezza).
Contro: rischia di ignorare il mondo interiore del cane – emozioni, stati d’animo, motivazioni – e di ridurre la relazione a un “fai questo – ottieni quello”.
Coaching Cinofilo: il cane che si esprime
Il coaching cinofilo nasce da una visione diversa: il cane è un essere senziente, con emozioni, bisogni relazionali, una propria energia e un proprio ritmo.
Nel coaching non ci si limita a "insegnare comandi", ma si lavora sulla relazione tra umano e cane. Il punto di partenza non è il comportamento da correggere, ma la connessione da costruire.
Si lavora su:
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Ascolto empatico del cane e delle sue emozioni
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Consapevolezza dell’umano, dei suoi stati interiori e delle sue aspettative
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Comunicazione autentica (verbale, non verbale, energetica)
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Crescita reciproca, dove ogni ostacolo è un’opportunità di evoluzione per entrambi
