Come reagisce il cane a uno stimolo negativo: le tre modalità principali

Pubblicato il 26 settembre 2025 alle ore 10:47

Ogni cane ha il proprio carattere, la propria storia e le proprie esperienze. Quando però si trova davanti a uno stimolo negativo – qualcosa che lo spaventa, lo mette sotto pressione o lo infastidisce – le reazioni tendono a seguire tre modalità ricorrenti. Conoscerle è fondamentale per capire meglio il nostro compagno a quattro zampe e offrirgli supporto invece che ulteriore stress.

1. Attacco (fight)

Il cane sceglie la via dell’affrontare. Può ringhiare, abbaiare con intensità, mostrare i denti o arrivare a mordere. Non lo fa per “cattiveria”, ma per difendersi da ciò che percepisce come una minaccia. È il suo modo di dire: “Stammi lontano, non avvicinarti di più”.

2. Fuga (flight)

Alcuni cani preferiscono evitare lo scontro. Si allontanano, cercano una via di fuga, si nascondono dietro al proprietario o tirano al guinzaglio per scappare. È un segnale di disagio altrettanto forte: non significa che il cane sia “pauroso”, ma che la sua priorità è proteggersi senza affrontare direttamente la situazione.

3. Blocco (freeze)

La terza modalità è meno evidente e spesso sottovalutata. Il cane rimane immobile, irrigidito, quasi “congelato”. Non reagisce con aggressività né cerca di scappare, ma dentro di sé vive comunque un forte stress. Questo stato può durare pochi secondi o più a lungo e va compreso con attenzione, perché è un segnale di sofferenza silenziosa.

Cosa possiamo imparare

Ogni reazione è naturale, fa parte dell’istinto di sopravvivenza. Il compito di chi vive con un cane non è giudicare la sua risposta, ma imparare a leggerla. Capire quando e come il nostro amico manifesta disagio ci permette di intervenire in modo rispettoso: offrendo sicurezza, guidandolo a superare la paura e costruendo con lui un rapporto basato sulla fiducia.

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